IL MORSO DELLA VIPERA
di: ALICE BASSO
edito: GARZANTI LIBRI ( 2 luglio 2020)
libro:16.90 ebook : 9.99
mondadori
TRAMA
RECENSIONE
Cari amici lettori,
Attendevo con impazienza luglio… non
solo per il sole e le vacanze estive (che quest’anno sono saltate), ma soprattuttoper
l’uscita deIl morso della Vipera, l’ultimo libro di Alice Basso.Ringrazio Linda della casa editrice Garzanti per avermi dato l’opportunità di leggere questo
romanzo.
Ho atteso con un misto di trepidazione e timore la pubblicazione di questo romanzo che segna il ritorno di un’autrice che sin dal suo primo romanzo mi ha saputo incantare e che anche questa volta non ha deluso le mie aspettative.
Il Morso della Vipera segna l’inizio di una nuova serie che vede come protagonista Anita Bo, una giovane dattilografa che lavora per Saturnalia, una rivista che pubblica racconti gialli (prevalentemente di autori americani). Anita è una bella ragazza e ne è consapevole, ma come dattilografa non sembra eccellere molto (come vi accorgerete anche voi sin dalle prime pagine).Avrebbe potuto accettare la proposta di matrimonio del suo fidanzato Corradoe diventare moglie e madre a tempo pieno, ma invece decide di rimboccarsi le maniche e trovarsi un lavoro. Certo, mai e poi mai avrebbe immaginato che sarebbe andata a lavorare nel settore editoriale, proprio lei che è da anni che non prende in mano un libro, ma con il tempo le detective stories tradotte dall’affascinante traduttore e scrittore Sebastiano Satta Ascona sembrano aprire ad Anita le porte di un mondo misterioso fatto di parole, avventure e investigatori.
Torino continua a fare da sfondo ai romanzi della Basso, ma questa volta l’autrice ha superato sé stessa decidendo di ambientando questo giallo nel 1935, in pieno periodo fascista. Anita e Sebastiano Satta Ascona si ritroveranno a indagare sul delitto di una ragazza commesso poco dopo la guerra, ma non posso dirvi di più. Mi limiterò a dirvi che le storie di Hammett e Chandler torneranno molto utili ad Anita…
Ho trovato molto interessante e al tempo stesso insolita la scelta della Basso di ambientare il romanzo nel 1935. L’autrice ha saputo ricostruire con cura e attenzione il periodo storico, i personaggi e l’atmosfera che avremmo potuto respirare in quegli anni nel capoluogo piemontese. Mi è piaciuto molto il modo in cui questa scrittrice ha saputo raccontarci attraverso i dialoghi dei personaggi le diverse posizioni e pensieri degli italiani sul fascismo, ma anche sul ruolo della donna in queglianni.
Ho amato questo romanzo e la sua protagonista sin dalle prime pagine. Anita è molto diversa da Vani Sarca, ma non per questo meno accattivante e divertente.Vorrei concludere dicendo ‘goodbye Vani Sarca and welcome Anita Bo’!
Buona lettura e ci vediamo alla prossima recensione!
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