lunedì 6 luglio 2020




IL MORSO DELLA VIPERA
di:  ALICE BASSO
edito: GARZANTI LIBRI ( 2 luglio 2020)
libro:16.90 ebook : 9.99
mondadori


TRAMA 


Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia : racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi. Dopo aver creato Vani Sarca, l'autrice torna con una nuova protagonista: combattiva, tenace, acuta, sognatrice. Sullo sfondo di una Torino in cui si sentono i primi afflati del fascismo, una storia in cui i gialli non sono solo libri ma maestri di vita.


                                                                 RECENSIONE


Cari amici lettori,

Attendevo con impazienza luglio… non solo per il sole e le vacanze estive (che quest’anno sono saltate), ma soprattuttoper l’uscita deIl morso della Vipera, l’ultimo libro di Alice Basso.Ringrazio  Linda della casa editrice Garzanti per avermi dato l’opportunità di leggere questo romanzo.

Ho atteso con un misto di trepidazione e timore la pubblicazione di questo romanzo che segna il ritorno di un’autrice che sin dal suo primo romanzo mi ha saputo incantare e che anche questa volta non ha deluso le mie aspettative.

Il Morso della Vipera segna l’inizio di una nuova serie che vede come protagonista Anita Bo, una giovane dattilografa che lavora per Saturnalia, una rivista che pubblica racconti gialli (prevalentemente di autori americani). Anita è una bella ragazza e ne è consapevole, ma come dattilografa non sembra eccellere molto (come vi accorgerete anche voi sin dalle prime pagine).Avrebbe potuto accettare la proposta di matrimonio del suo fidanzato Corradoe diventare moglie e madre a tempo pieno, ma invece decide di rimboccarsi le maniche e trovarsi un lavoro. Certo, mai e poi mai avrebbe immaginato che sarebbe andata a lavorare nel settore editoriale, proprio lei che è da anni che non prende in mano un libro, ma con il tempo le detective stories tradotte dall’affascinante traduttore e scrittore Sebastiano Satta Ascona sembrano aprire ad Anita le porte di un mondo misterioso fatto di parole, avventure e investigatori. 

Torino continua a fare da sfondo ai romanzi della Basso, ma questa volta l’autrice ha superato sé stessa decidendo di ambientando questo giallo nel 1935, in pieno periodo fascista. Anita e Sebastiano Satta Ascona si ritroveranno a indagare sul delitto di una ragazza commesso poco dopo la guerra, ma non posso dirvi di più. Mi limiterò a dirvi che le storie di Hammett e Chandler torneranno molto utili ad Anita…

Ho trovato molto interessante e al tempo stesso insolita la scelta della Basso di ambientare il romanzo nel 1935. L’autrice ha saputo ricostruire con cura e attenzione il periodo storico, i personaggi e l’atmosfera che avremmo potuto respirare in quegli anni nel capoluogo piemontese. Mi è piaciuto molto il modo in cui questa scrittrice ha saputo raccontarci attraverso i dialoghi dei personaggi le diverse posizioni e pensieri degli italiani sul fascismo, ma anche sul ruolo della donna in queglianni.

Ho amato questo romanzo e la sua protagonista sin dalle prime pagine. Anita è molto diversa da Vani Sarca, ma non per questo meno accattivante e divertente.Vorrei concludere dicendo ‘goodbye Vani Sarca and welcome Anita Bo’!

Buona lettura e ci vediamo alla prossima recensione!


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